14 dicembre – comunicato stampa unitario Fp Cgil, Fp Cisl, Fpl Uil.

“La società per la sperimentazione Sas Domus che inizierà a operare a gennaio è nata per rispondere
alle esigenze di lavoratori e pazienti e il sindacato vigilerà sul percorso, svolgendo il suo ruolo di
contrattazione, a garanzia degli operatori e della qualità dei servizi”: intervengono così Fp Cgil, Fp
Cisl e Fpl Uil sulla vertenza Aias.
“Siamo fiduciosi sul percorso di nuova gestione dei servizi, che arriva dopo anni di quasi monopolio
da parte di Aias”, hanno detto i segretari regionali Roberta Gessa (Fp Cgil), Davide Paderi (Fp Cisl) e
Fulvia Murru (Fpl Uil), aggiungendo che “si tratta di un’associazione che ha licenziato i lavoratori.solo per il fatto che esercitavano un diritto sindacale e ha accumulato ritardi nel pagamento degli
stipendi non imputabili esclusivamente alla mancanza di tempestività da parte delle Asl”. Il
contenzioso tra l’associazione Aias e la Regione è aperto ma ancora non c’è alcuna certezza sul
risultato a cui approderà e, nel frattempo, occorre praticare altre soluzioni, perché sarebbe assurdo
e inaccettabile che lavoratori e pazienti restassero in bilico, senza stipendi e senza servizi, in
attesa che i due soggetti arrivino a definire quel contenzioso.
Da qui le perplessità dei sindacati sulle resistenze verso una soluzione che potrebbe invece
restituire certezze nell’immediato: “Chi si oppone chiede di lasciare tutto come è sempre stato,
compresi gli annosi ritardi nel pagamento degli stipendi”. Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil lottano invece
perché si concretizzi una soluzione nuova che risolva una volta per tutte la situazione, “perché i
lavoratori non restino più senza stipendio e perché pazienti e familiari non siano vincolati a un’unica
azienda che ha già dimostrato più d’una difficoltà di gestione”.
Forse è utile ricordare quante vertenze e mobilitazioni ha portato la conflittualità generata da
Aias in tutti questi anni. Solo per fare qualche esempio, nel 2011 i sindacati della funzione pubblica
Cgil, Cisl e Uil, già chiedevano all’assessorato alla Sanità“un intervento verso le Asl, affinché – si
legge nelle note ufficiali – la liquidazione delle fatture avvenga con il vincolo al pagamento delle
retribuzioni” e , oltre a questo, lo stesso assessorato veniva invitato a convocare una riunione con i
direttori generali delle Asl per “definire l’applicazione della procedura di infrazione e quindi
l’anticipazione degli stipendi arretrati dell’Aias”. E ancora nel 2014, quando i sindacati di categoria
territoriali, sempre unitariamente, avevano deciso, insieme ai lavoratori, di ricorrere al meccanismo
previsto dall’articolo 1676 del Codice civile, sulla base del quale la Asl avrebbe pagato
direttamente gli stipendi arretrati. In quell’occasione i sindacati avevano manifestato indignazione
per le dichiarazioni contro la Asl da parte di Aias, perché pretendeva che le somme destinate agli
stipendi venissero erogate all’associazione che, costantemente, le tratteneva per poi erogarle ai
lavoratori con mesi di ritardo”.
“Siamo davanti a un sistema che non funziona da anni e che da anni ha concorso a generare proprio
quel contenzioso sul quale per la prima volta si cerca di fare chiarezza” affermano Gessa, Paderi e
Murru aggiungendo che “oggi possiamo puntare, finalmente, su un cambiamento innovativo, su
una strada da percorrere insieme a tutti i soggetti coinvolti, vigilando e contrattando, come si
addice al ruolo sindacale, sulla sua proficua realizzazione”.